L'ampliamento

I lavori di ampliamento terminarono nel 1749 dopo la morte del conte, avvenuta nel 1739, durante la proprietà del figlio Già Batta Antonio Somaglia, avuto dalla seconda moglie, la contessa Camilla Visconti. La data 1749 è impressa sulla statua di ferro definita "Dio del tempo" o "Angelo della morte" posta sulla sommità della parte centrale del palazzo.

La statua raffigura un personaggio alato impugnante una falce e una campana che permettevano il battere delle ore, essendo collegate al meccanismo dell'orologio sottostante.

Nel XVIII secolo la Villa era costituita dal corpo centrale ampliato che racchiudeva la corte d'onore, da una corte rustica, da un cortile triangolare e dal cortile degli scudieri, tuttora esistenti. Il complesso era autosufficiente grazie all'apporto di decine di servitori e di famiglie a servizio.

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