Le origini
La costruzione del corpo centrale dell'edificio, che presenta una disposizione dei corpi ad U, è fatta risalire alla seconda metà del XVII secolo per opera del conte Antonio Cavazzi della Somaglia.
Il Palazzo, commissionato al noto architetto Giovanni Ruggeri, doveva essere la manifestazione della ricchezza e dell'importanza acquisite dalla famiglia Cavazzi in quel periodo.
Alla sua morte, nel 1688, il conte lasciò la Villa in eredità al pronipote Paolo Dati, che assunse il titolo di conte Antonio della Somaglia. Paolo Dati attuò l'ampliamento del palazzo di Orio, trasformandolo in una reggia maestosa destinata a luogo di villeggiatura e incontro di grandi personaggi della letteratura e cultura italiana settecentesca.
